Mercato immobiliare italiano: Report Bankitalia
Nel secondo semestre del 2023, l’Italia ha visto proseguire una moderata crescita dei prezzi degli immobili residenziali, in netto contrasto con il trend in diminuzione registrato nei Paesi dell’Eurozona. Questo è quanto emerge dall’ultimo rapporto sulla Stabilità Finanziaria di Bankitalia, il quale prevede un rallentamento della crescita nel corso del 2024, per poi arrestarsi nel 2025.
Andamento dei prezzi delle case in Europa e in Italia
Durante il secondo semestre del 2023, i prezzi delle abitazioni hanno continuato a registrare una diminuzione in Europa, sebbene si siano stabilizzati ai livelli della prima metà dell’anno. Tuttavia, in Italia, si è osservata una moderata crescita dei valori degli immobili residenziali, con un aumento delle compravendite. Questo trend positivo ha segnato una variazione annua positiva per la prima volta dopo due anni, anche se gli elevati costi dei mutui hanno limitato gli acquisti.
Prospettive future e stabilità del mercato
Secondo le stime, la crescita dei prezzi delle abitazioni dovrebbe rallentare nel corso del 2024 e fermarsi nel 2025. Tuttavia, considerando le tendenze di lungo periodo, gli indicatori non evidenziano rischi di sopravvalutazione nel mercato residenziale.
Nel comparto non residenziale, le compravendite hanno registrato un aumento nella seconda metà del 2023, mentre si è attenuato il calo dei prezzi.
Stabilità dei tassi sui mutui
Per quanto riguarda i tassi per l’acquisto di abitazioni, si è assistito a una crescita fino al terzo trimestre del 2023, seguita da un periodo di stabilità. Alla fine del 2023, il costo dei finanziamenti si è stabilizzato, con un tasso del 5% per i mutui a tasso variabile e del 3,6% per quelli a tasso fisso.
Preferenze dei consumatori e proiezioni future
L’ampliamento del differenziale ha portato a un aumento della preferenza per i mutui a tasso fisso, scelti dal 60% dei consumatori nel 2023. Tuttavia, i mutui a tasso variabile hanno registrato un lieve aumento delle rate in ritardo, sebbene la quota di famiglie finanziariamente fragili resti stabile.
Secondo le proiezioni della Banca d’Italia, la quota di nuclei finanziariamente fragili dovrebbe rimanere stabile al 2,2% nel corso del 2024.