Classe Energetica delle Case: un’analisi dell’Attestato di prestazione energetica e le opportunità di efficientamento

Agosto 1, 2023
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Il tema della classe energetica delle case è oggetto di un vivo dibattito, con l’introduzione della direttiva europea “Case Green” che mira a portare gli edifici residenziali in classe energetica E entro il 2030 e in classe energetica D entro il 2033. Per comprendere meglio questo argomento e districarsi tra i termini come APE (Attestato di Prestazione Energetica) e Classe Energetica, abbiamo intervistato Nicola Labia, esperto del Dipartimento ENEA di Efficienza Energetica.

La classificazione energetica assegna a ciascuna casa un’etichetta per stabilire l’energia consumata. Attualmente, esistono 10 classi energetiche, dalla A4 alla G, dove G rappresenta il livello meno efficiente. In Italia, molte abitazioni rientrano nelle classi energetiche più basse, dovuto anche alla storia del nostro patrimonio edilizio post-bellico e degli anni ’50-’60, quando l’attenzione era rivolta alla costruzione piuttosto che alle caratteristiche energetiche.

L’ENEA gestisce portali regionali e nazionali degli APE, permettendo di raccogliere dati statistici riguardo alle classi energetiche delle abitazioni. Tuttavia, va tenuto presente che non tutti gli immobili sono ancora censiti sotto questo aspetto poiché l’attestato di prestazione energetica non è ancora obbligatorio per tutto il parco immobiliare nazionale, ma viene richiesto in caso di affitto, vendita o ristrutturazioni importanti.

Calcolare la classe energetica di un edificio richiede competenze specifiche e analisi dettagliate. Un certificatore energetico, che può essere un architetto, un ingegnere o un geometra con l’accreditamento necessario, è incaricato di rilasciare l’Attestato di Prestazione Energetica. Questo documento ufficiale ha una validità di 10 anni, offre informazioni sulla qualità energetica dell’immobile e suggerisce interventi di efficientamento energetico.

Il costo dell’APE non è standardizzato e varia in base a diversi fattori, come la regione in cui viene effettuata la valutazione. Per un appartamento o una villetta, il costo può variare dai 150 ai 300 euro, mentre per un capannone industriale può arrivare dai 700 ai 2000 euro. Inoltre, in alcune regioni, potrebbe essere presente una tassa regionale aggiuntiva dai 10 ai 30 euro.

Per migliorare la classe energetica dell’abitazione, sono necessari interventi personalizzati in base alle specifiche condizioni dell’immobile. Gli interventi più comuni includono il miglioramento dell’impianto di riscaldamento, la sostituzione degli infissi, l’installazione di sistemi che utilizzano fonti rinnovabili e l’applicazione del cappotto termico, che può essere realizzato sia internamente che esternamente.

In conclusione, la classe energetica delle case è un aspetto fondamentale da considerare sia per gli acquirenti che per i proprietari di immobili. Un’attenta valutazione dell’immobile e l’adeguamento agli standard energetici possono portare a benefici significativi in termini di comfort abitativo, risparmio energetico e valorizzazione dell’immobile stesso. Consultarsi con un certificatore energetico qualificato è la chiave per ottenere una valutazione accurata e ricevere suggerimenti mirati per migliorare l’efficienza energetica della propria casa.